Il mercato delle poltrone per disabili e per anziani è cresciuto enormemente negli ultimi anni, andando a comporre un segmento finalmente in grado di rispondere a più esigenze, anche di natura prettamente sanitaria. Ne è nata un’offerta molto varia, che potrebbe determinare qualche confusione nei non addetti ai lavori.
Vale la pena dunque approfondire la questione, presentando le tipologie principali di poltrone per disabili e anziani, fornendo qualche consiglio per una scelta corretta, che prenda in considerazione un criterio peculiare: le difficoltà dal punto di vista motorio.
Le tipologie di poltrone per disabili e anziani
Il concetto di “poltrone per disabili e anziani” è a dire il vero molto generico. Raggruppa tutte quelle poltrone che assolvono a funzioni peculiari, tali da garantire un supporto a chi soffre di difficoltà motorie e necessita pertanto di una seduta più comoda di quelle offerte dalle poltrone semplici.
Possiamo suddividere le poltrone per disabili e per anziani in almeno quattro categorie.
- Poltrone alzapersone. Queste poltrone si alzano e si abbassano a comando, in modo da rendere più agevole l’alzata e la seduta. Contemporaneamente, proprio per ridurre al minimo i movimenti di chi si siede, si inclinano in avanti.
- Poltrone massaggianti. Come suggerisce il nome, queste poltrone sono dotate di un meccanismo che simula un massaggio. Di norma, l’effetto è semplicemente piacevole, ma le più performanti sono in grado di fornire un beneficio anche di tipo sanitario, alleviando dolori muscolari e articolari.
- Poltrone con ruote. Con questo termine si indicano poltrone speciali, che sono pensate per poter essere movimentate con relativa facilità, senza grandi sforzi. Potremmo definirle come “poltrone mobili”.
- Poltrone reclinabili. Con questo termine si indica una tipologia di poltrona piuttosto ordinaria, almeno rispetto alle altre. La funzione principale consiste in una piena reclinabilità, che coinvolge dunque sia la parte bassa della poltrone, che diventa un comodo poggiapiedi, sia lo schienale. In linea di massima, le poltrone reclinabili possono trasformarsi in una specie di lettino.
Va fatta una precisazione. Queste sono categorie “ideali”, nel senso che corrispondono tutte a una funzione specifica. In realtà, non si escludono vicendevolmente. Una poltrona può essere alzapersona e allo stesso tempo reclinabile, come può essere inclinabile e massaggiante etc.
Quali poltrone per chi ha problemi articolari
Fatta questa precisazione e presentate le funzioni più importanti, possiamo ora illustrare le poltrone più adatte in base al grado di difficoltà motoria.
Partiamo da un grado di invalidità basso, o nullo. In questo caso, l’obiettivo è garantirsi un maggiore comfort, dunque potrebbero andare bene le poltrone reclinabili e le poltroni massaggianti più ordinarie. Non è un caso che proprio queste siano le categorie a segnare il volume più elevato di vendite.
E per chi soffre di problemi articolari? Ovviamente, dipende dalla gravità di questi problemi. Se le difficoltà non sono esagerate, e magari derivano solamente dalla vecchiaia, potrebbe bastare la “semplice” poltrona alzapersone.
Essa infatti riduce i movimenti necessari per sedersi e per alzarsi, diminuendo di conseguenza il carico che le ginocchia devono sopportare.
Potrebbe essere utile anche la poltrona massaggiante, se le problematiche coinvolgono la schiena o i settori muscolari del tronco. Il riferimento è ovviamente alle poltrone massaggianti di qualità elevata, che non producono solo una sensazione piacevole ma generano anche un sollievo concreto.
Quali poltrone per chi ha problemi di deambulazione
Affrontiamo ora i casi in cui i problemi motori sono veramente gravi, fino a mettere a repentaglio la capacità di deambulare. In questo caso, è senz’altro necessaria una buona poltrona alzapersona, che riduca al minimo i movimenti necessari per sedersi e alzarsi. Chi quasi non può camminare, di certo ha difficoltà a piegarsi.
Potrebbe risultare utile anche la poltrona con ruote con funzione reclinabile. In questo modo, può riposare senza doversi spostare in camera da letto, un’azione che certo causerebbe dolore o comunque fatica. La presenza delle ruote, poi, permette a chi è seduto di spostarsi da una stanza all’altra, ovviamente con l’aiuto di un’altra persona (chiamata a trascinare la poltrona come fosse un carrello o una carrozzina).
Costi e agevolazioni
Giunti a questo punto, è utile affrontare un tema che genera sempre qualche ansia: i costi. In effetti, le poltrone per disabili e anziani costano più delle poltrone normali, e d’altronde hanno dalla loro molte funzioni interessanti.
Ovviamente, i prezzi sono molto variabili e dipendono da un certo numero di fattori: la quantità di funzioni, la fattura dei materiali, il design e altro ancora.
Le poltrone meno costose sono quelle reclinabili, che viaggiano sulle poche centinaia di euro. Le alzapersone, poi, superano già il migliaio. Stesso discorso per le massaggianti. Paradossalmente, visti gli scopi per cui sono state progettate, le poltrone con ruote raramente raggiungono i 1000 euro.
Ovviamente, i prezzi lievitano quando sono presenti più funzioni. Una poltrona completa, che sia sia reclinabile che alzapersona ed è dotata di ruote, può costare anche qualche migliaio di euro.
Cifre importanti, dunque. Per fortuna, sono a disposizione alcune agevolazioni fiscali. La più interessante è la possibilità di pagare i dispositivi corrispondendo una IVA al 4%, al posto del consueto 22%. Si tratta, a conti fatti, di uno sconto del 18%.
Per ottenere l’agevolazione è necessario presentare al venditore un certificato di invalidità che dimostri lo stato di bisogno. Tale certificato è in genere rilasciato dall’ASL, ma in merito si segnalano differenze tra regione e regione.
Per approfondire il discorso legato alle agevolazioni fiscali vi invitiamo a leggere questa guida che spiega nel dettaglio cosa ha previsto il legislatore e cosa occorre fare per accedere a questi vantaggi fiscali sulle poltrone per disabili.