Le poltrone per disabili sono sedute che di recente sono andate incontro a una crescente diffusione. D’altronde, risolvono alcuni problemi estremamente comuni e allo stesso tempo in grado di restringere il tenore di vita di specifiche categorie di persone. Per l’appunto, coloro che presentano disabilità più o meno gravi e altrettanto gravi difficoltà motorie.
Attorno all’espressione “poltrone per disabili” gravita un po’ di confusione, a tal punto che spesso vengono confuse con dispositivi di tutt’altro genere e che servono scopi completamente diversi.
Vale dunque la pena approfondire l’argomento, spiegare esattamente cosa si intenda per poltrone per disabili, elencare le tipologie, individuare i casi in cui il loro acquisto si rende necessario, riportare i prezzi e le eventuali agevolazioni.
Cosa sono le poltrone per disabili
Le poltrone per disabili sono note anche con altri epiteti, tutti corretti tra l’altro. In alcuni casi vengono definite come poltrone alzapersone, in altri come poltrone per anziani e così via.
A questo punto, è intuibile la loro destinazione d’uso e le finalità che le contraddistinguono. Le poltrone per disabili hanno lo scopo di rendere più facile la seduta e l’alzata. Accompagnano il movimento di chi vi si siede sopra, in modo che questi possa evitare i gesti più faticosi e dolorosi.
Le poltrone per disabili sono pensate per chi ha problemi di deambulazione, ma comunque è ancora in grado di camminare, magari con l’ausilio di un supporto. Sono comunque utile anche per i disabili gravi, ovvero per chi è costretto sulla sedia a rotelle.
Dall’esterno, le poltrone per disabili appaiono come normalissime poltrone. Tuttavia, sono dotate di funzionalità ulteriori. In un certo senso, sono “animate”. Le parti che la compongono si muovono, in modo assolvere allo scopo per cui sono progettate.
Sicché lo schienale si inclina, e permettere alle persone di raggiungere la seduta senza piegarsi. La stessa poltrona “si alza” per agevolare il ritorno alla posizione eretta.
Altre tipologie poltrone per disabile, poi, permettono di modificare automaticamente la posizione del poggiatesta, dei braccioli e del poggiapiedi, in modo da garantire il massimo comfort.
Dunque, rispetto alle poltrone normali, quelle per disabili
- Si muovono per garantire una fruizione meno faticosa da parte delle personalità con problematiche motorie
- Sono dotate eventualmente di sistemi aggiuntivi per migliorare l’esperienza d’uso, come la possibilità di reclinare lo schienale, il poggiatesta, i braccioli e altri elementi
- Sono meccanizzate e automatizzate. In genere, vengono gestite con un telecomando.
- Logicamente, costano di più delle poltrone standard
Le differenze con le soluzioni di sollevamento per disabili
Le poltrone per disabili vengono spesso confuse con alcune soluzioni di sollevamento per disabili. Il riferimento è ai montascale, che in effetti sono corredati di poltrona, anzi di poltroncina.
I montascale sono formati da una poltrona di piccole dimensioni collegata a un binario, il quale segue il profilo delle scale.
Lo scopo dei montascale è radicalmente diverso da quello delle poltrone per disabili, nonostante l’assonanza dei nomi. Infatti, consentono a chi si siede di raggiungere un piano superiore, o discendere da esso, ed evitare quindi le scale. Non è una soluzione per il comfort, bensì uno strumento di movimentazione.
Per inciso, il montascale può essere utilizzato sia da chi ha dei problemi a deambulare, ma cammina ancora, sia da chi è costretto sulla sedia a rotelle. I primi si risparmiano la fatica, spesso insostenibile, di salire o discendere i gradini. I secondi sopperiscono all’assenza o all’incompatibilità dell’ascensore: si spostano dalla carrozzina alla poltroncina, chiudono la carrozzina, la portano con sè e si lasciano trasportare fino al piano desiderato.
Quando acquistare una poltrona per disabili
La poltrona per disabili è un dispositivo assolutamente necessario, insostituibile, vitale? La risposta è no, ovviamente.
Tuttavia, migliora la qualità della vita e restituisce agli anziani e ai disabili il piacere di vivere la propria abitazione, di godere di un po’ di relax tra le mura domestiche.
In linea di massima, possiamo individuare alcune casistiche che rendono l’acquisto delle poltrone per disabili estremamente preferibile.
- Situazione di una disabilità motoria marcata, che come minimo impedisce l’accovacciamento o un uso fluido delle ginocchia. Sono proprio le ginocchia a essere sollecitate, quando ci si alza e ci si siede, oltre a vari settori muscolari ovviamente.
- La volontà di rinnovare il mobilio, a partire dalle poltrone.
- La sussistenza dei requisiti per l’accesso alle più redditizie agevolazioni fiscali. L’argomento “agevolazioni fiscali” è complesso, come sempre quando si tratta di ottenere benefici di natura economica, dunque è bene rimandarlo a un paragrafo successivo.
Le tipologie di poltrone per disabili
Si fa presto a dire “poltrone per disabili”. In realtà, esistono svariate tipologie, le quali differiscono essenzialmente per la tecnologie e per le funzionalità.
- Poltrone per disabili standard. Rappresentano il modello base, quello che per l’appunto facilita la seduta e l’alzata. Queste poltrone si inclinano e si alzano da terra, in modo da ridurre il numero di movimento che è chiamato a compiere l’utilizzatore.
- Poltrone reclinabili. Queste poltrone, oltre a facilitare l’alzata a la seduta, possono essere movimentate in quasi tutti i componenti. In breve, possono distendersi fino a consentire una posizione da sdraiato. Per inciso, in commercio vi sono poltrone reclinabili ma prive di meccanismi per facilitare la seduta e l’alzata. In quel caso, sono utili solo a chi soffre di lievi disturbi fisici, che magari rendono scomodo la posizione accovacciata.
- Poltrone massaggianti. In aggiunta, queste poltrone “massaggiano”, sono dotate quindi di sistemi che replicano la pressione generalmente applicata da un massaggiatore. Di nuovo, alcune poltrone sono solo massaggianti, dunque non necessariamente riservate ai disabili, bensì alle persone in generale.
I criteri per scegliere una poltrona per disabili
Al di là della distinzione in base alle tecnologie, è necessario prendere in considerazione specifici criteri prima di acquistare una poltrona per disabili.
Ecco quelli più importanti.
- Finalità. La domanda da porsi è: di cosa ho bisogno? Come abbiamo visto, a ciascuna tipologia corrispondono funzioni diverse, e quindi si rivolgono a esigenze altrettanto diverse.
- Design. La poltrona per disabili è comunque un oggetto di design. Dall’esterno, d’altronde, non è nient’altro che una poltrona. Abbiate cura di scegliere prendendo in considerazione il contesto, l’arredamento etc.
- Dimensioni. Non necessariamente alla grandezza corrisponde una maggiore comodità. Dunque, valutate le dimensioni prima di effettuare un acquisto. Anche perché, ricordate, la poltrona deve passare per la porta. Considerate anche questo elemento.
- Tessuti. Le poltrone per disabili sono corredate dei tessuti più disparati. Alcuni, per esempio, sono antibatterici e traspiranti. Prendete in considerazione anche questo criterio quando valutate questa o quella poltrona.
I costi di una poltrona per disabili
In realtà, le poltrone per disabili non hanno un costo proibitivo. Si parla, nella maggioranza dei casi, di qualche centinaio di euro. Raramente si superano le migliaia, di molto perlomeno.
Ovviamente, i prezzi variano in base ad alcuni fattori: l’approccio del singolo produttore, ovviamente, ma anche il design, le funzionalità e il paese di produzione.
Possiamo quindi elaborare una tabella prendendo in considerazione questi criteri e operando una distinzione tra:
- Poltrone per disabili standard, dotate di meccanismo alzapersone e poco altro
- Poltrone per disabili reclinabili, che oltre a vantare un meccanismo alzapersone consentono di reclinare a proprio piacimento le componenti
- Poltrone per disabili massaggianti, che in aggiunta al meccanismo alzapersone offrono anche le funzioni “massaggio”
Ovviamente parliamo di stime, i numeri riportati servono a dare semplicemente un’idea.
Tipologia poltrona | Prezzo |
Poltrone per disabili standard | 200 – 1.600 € |
Poltrone per disabili reclinabili | 300 – 1.800 € |
Poltrone per disabili massaggianti | 500 – 2.000 € |
Esistono agevolazioni per l’acquisto di poltrone per disabili?
Ovviamente sì.
Per quanto concerne le poltrone per disabili, il legislatore ha predisposto due tipologie di agevolazione fiscale.
La prima si applica in maniera universale, a prescindere dalle condizioni dell’acquirente, a tutti i dispositivi medici per la deambulazione e il sollevamento di disabili. Nello specifico, consiste nell’abbattimento dell’IVA, che passa dal 22% al 4%.
La seconda agevolazione replica il meccanismo della detrazione IRPEF e vanta un’aliquota del 19%. In buona sostanza, è possibile detrarre dall’IRPEF quasi un quinto della spesa. Per giunta, è possibile farlo in un colpo solo, al momento del pagamenti delle imposte relative all’anno in cui l’acquisto è stato effettuato.
Per accedere a questa agevolazione è necessario che l’acquirente o l’utilizzatore finale del dispositivo sia in possesso di una certificazione che attesti lo stato di invalidità.
L’agevolazione può essere fruita anche da un familiare del disabile, purché lo abbia fiscalmente a suo carico.
Va fatta una precisazione. La detrazione del 19% può essere fruita anche da un non disabile, o per conto di un non disabile. In questo caso, però, è necessario sottostare a una franchigia, pari a 129,11 euro. In buona sostanza, si sottrae dalla spesa la franchigia, e viene sottoposta a detrazione solo la cifra rimanente.