Le rampe per disabili sono ausili per chi soffre di importanti difficoltà motorie. Nella maggior parte dei casi rappresentano delle soluzioni definitive al problema delle barriere architettoniche. Possono essere impiegate in una certa gamma di situazioni e afferiscono a più tipologie. Queste ultime si differenziano per materiali, modalità di fruizione e soprattutto costi.
Vale la pena dunque fare una panoramica delle rampe per disabili, descrivendone il meccanismo di funzionamento, distinguendo tra i vari modelli, offrendo informazioni circa i prezzi e le eventuali agevolazioni proposte dal legislatore.
Una definizione di rampa per disabili
Le rampe per disabili sono esattamente ciò che il nome suggerisce: delle rampe che consentono il superamento di un dislivello e quindi di evitare l’uso dei gradini.
Sono destinate soprattutto a chi è costretto sulla sedia a rotelle e quindi non può fisicamente salire o scendere i gradini.
Vengono tuttavia utilizzate anche da chi deve trasportare merci pesanti, magari a bordo di un carrello con le ruote, e troverebbe molto difficoltoso affrontare gli scalini.
Per quanto concerne i disabili, le rampe risultano particolarmente utili, se non addirittura risolutive, in due casi specifici.
- Per l’accesso ai locali. Nella stragrande maggioranza dei casi, le abitazioni, anche quelle a piano terra, si trovano in posizione sopraelevata rispetto al manto stradale. Tale dislivello è coperto in genere da gradini, a cui si affiancano non di rado delle rampe costruite direttamente sui marciapiedi. Quando questi sono assenti – eventualità tutt’altro che rara – le rampe per disabili rappresentano l’unica soluzione.
- Per l’accesso ai veicoli. Le rampe si rivelano estremamente utili anche per garantire l’accesso ai veicoli. Ovviamente, stiamo parlando di veicoli di grandi dimensioni, che consentono l’accesso con tutta la sedia a rotelle.
In ogni caso, la rampa per disabili è utile solo quando il dislivello è tutto sommato ridotto, e coperto da qualche gradino. L’alternativa sarebbe realizzare dei mini servoscala o delle piattaforme elevatrici. Soluzione tutt’altro che comoda, se si considerano i costi, le pratiche di installazione e le formalità burocratiche, soprattutto se l’accesso è condiviso con altre persone.
Acquistare e utilizzare le rampe permette dunque di spendere di meno e di accorciare i tempi.
Ovviamente, se l’obiettivo è raggiungere agevolmente non già una superficie in posizione sopraelevata bensì un altro piano, è meglio dirigersi verso soluzioni più complesse come i servoscala, i montascale, le piattaforme elevatrici.
Le tipologie di rampe per disabili
Detto ciò, possiamo approfondire la questione delle categorie. Esistono molte categorie di servoscala e parecchi criteri di classificazione. Qui di seguito utilizziamo il criterio del meccanismo di funzionamento, citando tre tipologie in particolare.
- Rampe fisse. Sono le rampe che vengono agganciate al suolo. Non vengono considerate come intervento edile vero e proprio, in quanto sono comunque facilmente smontabili. Vantano comunque una certa “fissità”, nel senso che vengono posizionate in maniera continuative, e non alla bisogna. Costano abbastanza e richiedono comunque l’intervento di un tecnico per la posa.
- Rampe portatili. Queste rampe possono essere portate con sé in quanto pieghevoli. I modelli più smart si richiudono con il metodo a valigetta, risultando anche parecchio comode. Sono perfette per i dislivelli minimi e per l’accesso ai veicoli. Sono utilizzate anche per sopperire alla mancanza di rampe fisse o ricavate direttamente dai marciapiedi. Costano relativamente poco e pesano giusto qualche chilo.
- Rampe modulari. Sono le rampe più imponenti in assoluto, pensate per superare dislivelli elevati, di tipo mezzanino. In buona sostanza, abbattono barriere architettoniche rappresentate da 6, 7, 8 gradini. Sono quelle che costano di più in assoluto.
Costi ed eventuali agevolazioni delle rampe per disabili
Quando si parla di rampe per disabili, il problema dei costi è relativo. Lo è per due motivi. In primis, perché in ogni caso sono più conveniente rispetto all’alternativa, ovvero montascale, servoscala, piattaforma elevatrice. La differenza può essere infatti pari a 5-10 volte.
Il secondo motivo consiste nella presenza di agevolazioni fiscali. Esatto, le rampe per disabili – a certe condizioni – sono oggetti di agevolazioni anche se non comportano l’esecuzione di un intervento di tipo edile.
L’agevolazione in questione è quella relativa al taglio dell’IVA, che scende al 4%. I requisiti consistono nello stato di invalidità funzionale permanente, che va certificato dall’ASL competente con relativa documentazione. Quest’ultima va presentata al venditore, il quale applica direttamente l’IVA agevolata. Non è un dettaglio di poco conto, se si considera che di norma l’IVA è al 23%. Ciò significa che si risparmia un buon 20% sui prezzi di listino.
Al netto di queste agevolazioni, quanto costano le rampe per disabili? Dipende ovviamente dalla tipologia.
Le meno costose sono le rampe mobili e pieghevoli, che viaggiano sulle 200-300 euro. Le altre rampe mobili, però, raramente superano i 600 euro. Le rampe fisse, invece, possono raggiungere i 1800 euro. Mentre le rampe modulari, infine, superano – seppur di poco – i 2000 euro.
Insomma, sono prezzi accessibili, soprattutto rispetto ai montascale e servoscala, che viaggiano sulle 5000 euro (nella migliore delle ipotesi).