Quali sono i migliori dispositivi montapersone? Rispondere a questa domanda è più difficile di quanto si possa pensare. In primo luogo, perché l’offerta di dispositivi del genere è molto varia e abbondante,e si potrebbe avvertire il classico imbarazzo della scelta. Secondariamente, perché le espressioni comunemente utilizzate creano qualche fraintendimento, e quindi può capitare che si cerchi, almeno nelle fasi iniziali, il dispositivo sbagliato.
Ne parliamo qui, fornendo una precisazione sul concetto di montapersone e presentando le tipologie più adeguate, caso per caso.
Il concetto di “montapersone”
In realtà, il termine montapersone è gergale. Appartiene al senso comune e designa, per altro in maniera molto generica, i dispositivi che consentono di sollevare le persone, consentendo loro di superare le barriere architettoniche, in particolar modo le scale. Tuttavia, almeno da un punto di vista ufficiale, il termine non corrisponde ad alcun prodotto attualmente a disposizione. Ciò può causare qualche problema in fase di ricerca, soprattutto quando questa viene effettuata – spesso in via preliminare – su internet.
In realtà, si dovrebbe differenziare tra le varie tipologie in commercio, ciascuna delle quali ha un nome ben preciso. Di base, si parla di montascale, servoscala, ascensori e piattaforme.
Montapersone da interno e montapersone da esterno
Vale dunque la pena parlare di queste tipologie e specificare i casi in cui si rivelano utili. Non di rado a queste tipologie si fa riferimento con i nomi di montapersone da interno e montapersone da esterno. Di nuovo, sono termini impropri e gergali, ma danno comunque l’idea di una distinzione “esistente”, e che incide sull’esperienza d’uso e sulla fase di valutazione. D’altronde, alcuni dispositivi sono pensati per gli interni, e addirittura per le abitazioni (piuttosto che per le parti comuni di un condominio). Altri invece sono pensati per l’outdoor.
I montascale
Il “montapersone” più famoso e più frequentemente acquistato è il montascale. D’altronde, viene utilizzato per l’interno delle abitazioni per consentire di spostarsi da un piano all’altro. Consente, per esempio, di raggiungere la zona notte senza dover percorrere le scale, operazione che ad alcuni risulta difficoltosa e per altri addirittura impossibile (es. per chi è costretto sulla sedia a rotelle o fa fatica a mantenere la posizione eretta).
Ad ogni modo, i montascale non sono altro che poltroncine collegate a un binario, il quale scorre parallelamente e al di sopra delle scale. L’utilizzatore si siede, aziona il macchinario mediante pulsantiera o telecomando e si lascia trasportare fino al piano desiderato.
È perfetto per chi ha conservato un minimo di mobilità, e quindi può alzarsi e sedersi su una seduta con relativa facilità, ma prova comunque dolore nel percorrere i gradini.
Tuttavia può essere impiegato anche da chi è costretto sulla sedia a rotelle, per quanto l’esperienza d’uso risulti più macchinosa. In questo caso, l’utilizzatore deve spostarsi dalla carrozzina alla poltroncina, richiudere la sedia a rotelle e portarla con sé durante “il tragitto”.
I servoscala
I servoscala sono una variante dei montascale. Il meccanismo è identico, ma cambia il “terminale”. Al posto della poltroncina infatti troviamo una piccola pedana. L’utilizzatore deve quindi salire sulla pedana e lasciarsi trasportare.
Il servoscala è perfetto per chi è costretto sulla sedia a rotelle, in quanto non deve spostarsi da quest’ultima.
Il servoscala, a differenza del montascala, è perfetto anche per gli spazi esterni, se il “salto” è minimo, ovvero se lo scopo è coprire qualche gradino, come quello che separa un piano rialzato o un mezzanino. D’altronde, la pedana garantisce una sensazione di maggiore stabilità rispetto alla poltroncina, e l’esperienza risulta agevole anche “all’aperto”.
I servoscala sono un po’ meno adatti agli interni, in quanto occupano più spazio e potrebbero risultare incompatibili con alcuni modelli di scala.
Le piattaforme elevatrici
Le piattaforme elevatrici si differenziano in quanto si muovono in maniera indipendente dalle scale. In buona sostanza, non seguono il profilo delle scale ma le aggirano, disegnano un movimento perfettamente verticale.
Sono indicate per l’esterno, in quanto in genere occupano molto spazio. Inoltre, sono perfette per coprire altezze considerevoli, nell’ordine di un paio di piani. Di base, presentano degli elementi capaci di garantire la massima sicurezza, come le protezioni laterali.
Gli ascensori
All’appello non possono mancare gli ascensori, che rappresentano il dispositivo “montapersone” per eccellenza, utilizzato ovviamente anche da chi non soffre di problematiche motorie.
Gli ascensori non necessitano di presentazioni, giacché costituiscono una presenza comune nei condomini e negli edifici aperti al pubblico. Vale la pena presentare, però, una variante peculiare, che viene chiamata in causa quando non è possibile procedere con l’approccio classico: l’ascensore esterno.
L’ascensore esterno viene installato al di fuori dell’abitazione, presenta una cabina – non di rado trasparente – e vanta un collegamento diretto con i vari piani. È un ottimo surrogato degli ascensori interni, chiamato in causa sia nei contesti condominiali sia nei contesti “unifamiliari”.
Dispositivi montapersone per disabili: costi e agevolazioni
Quanto costano i “montapersone”, o per meglio dire i montascale, i servoscala, le piattaforme elevatrici e gli ascensori esterni? Ovviamente, i prezzi sono molto variabili e dipendono da molti fattori: la tipologia di dispositivo, il numero di piani da coprire, la quantità di accessori, il design etc.
Possiamo però fare delle stime. Per esempio, un montascale medio si aggira sui 7mila euro. Un servoscala del medesimo tenore, invece, viaggia sui 9mila euro.
Le piattaforme elevatrici, invece, costano di più. Ipotizzando un “salto” di tre piani, siamo rispettivamente sui 15.000 e sui 20.000 euro.
Prezzi in assoluto abbastanza alti. Per fortuna il legislatore mette a disposizioni delle importanti agevolazioni. La più importante è quella relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche. Essa consiste nella possibilità di detrarre dall’IRPEF il 75% della spesa nel giro di cinque anni. In alternativa, è possibile procedere con la cessione del credito: si cede il diritto a terzi, magari all’impresa installatrice, e si ottiene uno sconto in fattura.
Accedere a questa agevolazione è semplice, in quanto non è necessario presentare alcun certificato che dimostri lo stato di bisogno. La potenzialità di “abbattimento delle barriere architettoniche” è garantita dalla natura dell’intervento medesimo.