La cessione del credito per l’abbattimento delle barriere architettoniche è uno strumento fondamentale per finanziare una specifica categoria di interventi edilizi. Per l’appunto, quelli che consentono di abbattere le barriere architettoniche.
Per agevolare questi interventi, il legislatore ha previsto alcune agevolazioni fiscali, tra cui la detrazione IRPEF per l’abbattimento delle barriere architettoniche. La cessione del credito è una modalità di fruizione di questa peculiare agevolazione fiscale.
Cos’è la cessione del credito
La cessione del credito è un meccanismo che consente di trasferire ad altri soggetti i benefici fiscali derivanti da una determinata agevolazione. Nel caso della detrazione IRPEF per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la cessione del credito permette di cedere il credito d’imposta ad un istituto di credito o ad una banca, oppure di ottenere uno sconto in fattura dall’impresa che realizza i lavori.
In entrambi i casi, la cessione del credito apporta vantaggi per il beneficiario, che può ottenere un risparmio immediato sulla spesa sostenuta per l’intervento, senza dover attendere il momento della dichiarazione dei redditi per poter utilizzare il credito d’imposta.
Un focus sulla detrazione IRPEF per l’abbattimento delle barriere architettoniche
La detrazione IRPEF per l’abbattimento delle barriere architettoniche è prevista dalla Legge n. 13 del 1989 e consente di detrarre dall’imposta lorda il 75% delle spese sostenute per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, con un limite massimo di spesa di:
- 50.000 euro, per le unità immobiliare indipendenti (es. le abitazioni non situate all’interno dei condomini);
- 40.000 euro, per le unità immobiliari inseriti in condomini di piccole dimensioni (da due a otto immobili);
- 30.000 euro, per le unità immobiliari inseriti in condomini di piccole dimensioni (più di otto immobili);
Gli interventi agevolabili comprendono, ad esempio, l’installazione di rampe, ascensori, montacarichi, scale mobili e servoscala, nonché l’adeguamento dei servizi igienici e la sostituzione di porte e finestre.
La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e può essere fruita dal proprietario dell’immobile, dall’inquilino o dal comodatario.
A meno che, per l’appunto, non si opti per la cessione del credito per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Come già spiegato, in questo caso il risparmio è immediato.
Come ottenere la cessione del credito per l’abbattimento delle barriere architettoniche
Per ottenere la cessione del credito per l’abbattimento delle barriere architettoniche rivolta agli istituti di credito e alla banche è necessario seguire alcuni passaggi fondamentali.
In primis, è necessario verificare che gli interventi da realizzare rientrino tra quelli agevolabili dalla detrazione IRPEF. Si procede poi con l’effettiva realizzazione degli interventi. A tal proposito, è necessario conservare tutta la documentazione relativa alle spese sostenute, come fatture, ricevute e bonifici, per poter dimostrare la sussistenza delle condizioni per fruire dell’agevolazione.
Una volta garantitosi l’accesso alla detrazione, è possibile procedere con la cessione del credito. Nel caso di cessione del credito ad un istituto di credito o ad una banca, sarà necessario stipulare un apposito contratto, in cui si specificano le modalità di trasferimento del credito e le condizioni per la sua utilizzazione.
In caso di cessione del credito con sconto in fattura, invece, sarà sufficiente stipulare un accordo con l’impresa che realizza i lavori, in cui si specifica che la detrazione verrà ceduta in cambio di uno sconto sul prezzo dei lavori.
Interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche
Gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche possono essere molto diversi a seconda delle esigenze e delle caratteristiche dell’edificio. Tra gli interventi più comuni, si possono citare:
- L’installazione di ascensori. E’ l’intervento più comune, anche perché reca beneficio non solo alle persone disabili ma anche a chi non soffre di problematiche fisiche.
- L’installazione di rampe. E’ un intervento fondamentale in quanto consente di superare piccoli dislivelli, come quelli che separano il manto stradale dal marciapiede.
- La sostituzione di serramenti. Intervento fondamentale per garantire la mobilità all’interno dei locali. Alcune porte, per esempio, non consentono il passaggio di individui in carrozzina perché troppo strette o perché dotate di un binario a terra.
- L’adeguamento dei servizi igienici. Anche la sostituzione di sanitari e rubinetteria rientra nella categoria “interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche”. In questo caso, gli elementi devono consentire una comoda seduta e garantire il passaggio dalla sedia a rotelle.
- L’installazione di sistemi di ausilio alla mobilità. Il riferimento tra gli altri è ai montascale e ai servoscala, che permettono di spostarsi da un piano all’altro senza percorrere le scale.